Pinuzzo Volante

MONTE MASSICO: per chi l'ha visto e per chi non c'era.
by Pino Mandile

L'escursione di domenica a Falciano del Massico comincia con una bella giornata di sole, dopo una settimana di pioggia. Tutto merito del contratto stipulato da Salvatore, che garantiva il bel tempo. Per la prima volta siamo saliti in sella in anticipo rispetto all'orario previsto. Probabilmente tutti avevano voglia di pedalare, o nessuno aveva voglia di pagare il caffè. Cominciamo con il giro del Lago di Falciano. Giro? Non tanto dopo un centinaio di metri si torna indietro, perché il sentiero si interrompe. Lago ? Non tanto, e non per la dimensione, quanto per il colore del liquido che c'era dentro. A detta del cartellone, nel lago (?) c'erano dei lontani parenti di Antonio (Pesci Persico), ipotesi confermata dalla presenza di pescatori. Poi si parte per il vero giro. Dopo aver incontrato un paio di bikers del luogo, ci avviamo verso la salita. Un tratto iniziale in asfalto che consente di riscaldare le gambe e di fare due chiacchiere tra amici. Tortellino ne approfitta per iniziare ai segreti della mbk un paio di neofiti: sag, rebound e parole simili.
La salita comincia lentamente ad accentuarsi e dopo un po' lasciamo l'asfalto-cemento per entrare nella riserva di Monte Massico. Bel percorso! Sentiero abbastanza largo in mezzo agli alberi, fondo abbastanza compatto e scorrevole. Poi comincia ad inasprirsi, le rocce ancora umide per la pioggia della notte provocano vari cedimenti nelle gambe, pedalate a vuoto ed ecco che si comincia a spingere a mano. Qualcuno spezza la catena. E via tutti i commenti sulla qualità e sulla provenienza dubbia del materiale di Mezzaforka ormai diventato Mezzacatena. Ma l'eccellente team tecnico (Antonio + Salvatore) sistemano tutto e si continua a salire. Finalmente arriviamo al tratto più rilassante. Un continuo e leggero saliscendi, sempre circondati da un bosco magnifico. Ma ad ogni cambio di pendenza ecco in agguato il fango. Pozze dalla misteriosa profondità con una capacità magnetica di attrazione incredibile. Rivedo la scena dell'anello magico del Signore degli Anelli e tutti che a turno cercano di impossessarsi del fango. Qualcuno ci riesce in pieno, sdraiandosi dentro, altri si limitano ad inzupparci le scarpe. Si distingue in questi momenti l'unica ragazza presente, Loredana, che dopo ogni passaggio nel fango tira fuori i fazzolettini e si pulisce completamente, mantenendo un aspetto di dopo doccia normalmente sconosciuto a noi Carbonari, impastati di fango e sudore. Loredana che si accorge di aver dimenticato i guanti in una sosta e convince il buon Antonio Persico (cuore d'oro e gambe di titanio) a tornare indietro a cercali. OK missione compiuta.
Visita alla Grotta Misteriosa e, poi, a piedi per un percorso ad ostacoli fino ad una radura con tavolo e panche da pic-nic. E' solo mezzogiorno, ma tutti decidono che è tempo di sosta-pranzo. Il più veloce che ricordi, con Marcello che pressa per proseguire. E vai così. Ancora un po' di sali-scendi (con il sali, molto breve ma ripido, che è sempre subito dopo una curva e impone uno strazio dei cambi e delle gambe. Dopo un pò inizia la discesa. Raccomandazioni a non finire: ATTENTI è scivolosa ed insidiosa per il fango. Il contratto prevedeva solo la presenza del sole, non anche il fondo asciutto; beh, la prossima volta Salvatore farà più attenzione alle clausole. Salvatore che in questa uscita ha scoperto una attrazione erotica verso Enzo Golino, come documentato dai paparazzi, ma questa Ë un'altra storia. Bella discesa, impegnativa, tecnica, ma mai troppo difficile. La giusta conclusione di una giornata fantastica. Nota di merito a Loredana che ha fatto passi da gigante in discesa su questo tipo di fondo. Ancor prima di tornare alle auto, sosta alle fontanine del paese per cercare di pulire un po' le bici dal fango per non rovinare troppo le auto: Missione Impossibile, il fango era miscelato alla colla. Ha casa ho dovuto usare martello e scalpello (esagerato!) per liberare i pedali e l'archetto della forka.